Vincitrice del Premio Strega 2024, Donatella di Pietrantonio, con la sua scrittura delicata, fine e dai ritmi giusti, ha come sempre la capacità di trasportare il lettore in mondi e storie non banali, in vissuti che partendo dalla sua terra, l’Abruzzo, arrivano a casa di ognuno di noi.
“L’età fragile” è quella di Lucia, madre che racconta in prima persona, divisa tra i ricordi di un passato doloroso (della sua età fragile, appunto) e un presente in cui il dolore riaffiora e si trasforma, pian piano, in nuovi obiettivi da raggiungere.
I ricordi della sua giovinezza si alternano al presente dove la giovane età della sua unica figlia (la sua età fragile) è disturbata da silenzi assordanti e un forte senso di impotenza.
Forse il dolore si tramanda? O semplicemente le esperienze della vita lasciano il segno e bisogna accettarlo?
Una via d’uscita però c’è. A fatica, si trova, si desidera, si conquista.
L’autrice con questo romanzo non regala soltanto la possibilità di riflettere ma anche una storia di cronaca vera, dimenticata, e che le ha offerto lo spunto per una storia che ancora oggi, purtroppo, si ripete.